Et de hoc satis

Le fragilità del Decreto Sostegni

Et de hoc satis – Riflessione sul Decreto Sostegni

Et de hoc satis.

Con questa formula i Padri manifestarono il loro dissenso rispetto un determinato evento in quanto la misura era colma, vale a dire, come diciamo noi, in forma più diretta e meno aulica: non se ne può più.

Vediamo il perché del richiamo al Padri ed il motivo per cui la misura è davvero colma. Dobbiamo parlare in maniera chiara per commentare l’ennesimo pasticcio al quale, in un momento di così grande criticità, stiamo assistendo in occasione della pubblicazione delle disposizioni che afferiscono alla materia del blocco dei licenziamenti nell’ambito del rapporto di lavoro privato, come contenuta dal Decreto noto come, ironia della sorte: “Sostegni”.

Non è possibile che in una materia di tale delicatezza si assista ad un vero e proprio balletto di interpretazioni, l’una contraria all’altra che, si badi, non provengono dalla dottrina giuridica, alla quale è affidato il sacrosanto dovere dell’interpretazione delle norme (quella vera, quella seria quella basata su rigidi canoni) ma dalle stesse Istituzioni che hanno votato il provvedimento di legge.

Sicché la norma, a leggerla, dice una cosa, il Ministero del Lavoro ne ribadisce il significato, ma poi l’ulteriore relazione illustrativa questa volta edita dal Senato, che a giudizio di chi scrive travisa il senso letterale della norma (è consigliabile una lettura approfondita dell’art. 12 delle disposizioni sulla legge in generale che così recita “Nell’applicare la legge non si volesse attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la commissione di esse, e dalla intenzione del Legislatore“) afferma tutt’altro.

Come se non bastasse, quotidianamente, che si aggiungono interpretazioni provenienti dai giudici, spesso in chiave innovativa se non creativa o pseudo-legislativa.

Eppure parliamo di norme straordinarie, di momenti straordinari ma, pare, che tutto ciò sia nulla rispetto ad un contesto che resta incredibilmente, com’è avvenuto per decenni, del tutto insensibile, estraneo, e fondamentalmente inadeguato.

Vari commentatori, anche sulle pagine di autorevolissimi mezzi di stampa, si augurano che si pervenga rapidamente ad unità, in altri termini che si dia un’interpretazione della norma in questione che sia unica, va detto, francamente, che potrebbe trattarsi di una pura illusione.

Quello che è avvenuto non è accaduto per caso, non è il semplice frutto di una lettura malaccorta, il che già non dovrebbe avvenire, ma è ahinoi, il portato di scelte della politica quella che è in grado di resistere persino agli uomini migliori della Repubblica che oggi guidano talune Istituzioni.

 

A cura dell’Avv. Paolo de Berardinis